mercoledì 7 marzo 2007

Spunti di riflessione

Riporto, condividendola, una riflessione di Luca (presente su scandaloitaliano). La riflessione nasce da questa domanda di aghos.

aghost on Marzo 7th, 2007
ma nessuno incolpa gli esecutori materiali, ma tutto il progetto nel suo insieme. Ci sarà pure un artefice, un responsabile?

Luca Carlucci on Marzo 7th, 2007
aghost, è una battaglia difficile.

da parte della politica e dei gestori della cosa pubblica vi è un’evidente disabitudine ad avere a che fare con quel vecchio, semplice, tutt’altro che radicale orpello che si chiama “responsabilità”.

Sugli errori gestionali vige, nella classe dirigente del paese, un tacito accordo di continuità (detto in modo inelegante, di pararsi il culo a vicenda). Questo perché questo sistema che non garantisce il buon funzionamento delle cose, è al tempo stesso il fattore che garantisce l’onnipotenza gestionale e discrezionale della politica sul denaro pubblico.

Così, tutti i processi gestionali del denaro pubblico sono resi il più possibile opachi agli occhi dei cittadini - quasi che si trattasse di manovre aziendali coperte da segreto industriale, invece che della pubblica amministrazione del nostro denaro comunitario. I processi decisionali vengono opportunamente libanizzati attraverso una pletora di organismi, comitati, sottocomitati, enti, paraenti etc, in modo tale che la politica (intesa come rappresentanti dei partiti e/o di interessi particolari) possa sempre intervenire sull’intera filiera del processo gestionale, secondo una sfilza di logiche difficilemnte riconducibili all’interesse della comunità.

E se qualcuno chiede, con ingenua e schietta semplicità, di sapere con esattezza, questo fa scandalo, appunto.

E viene visto come un disfattista, uno che critica, che distrugge anziché costruire etc etc
E gli si oppone un improbabile “rimane molto da fare! rimbocchiamoci le maniche mettiamoci a lavorare! “. Considerando da quale direzione viene questo richiamo alla produttività, all’efficienza e alla proazione, viene un po’ da ridere.

Nessun commento: