mercoledì 14 marzo 2007

And the number one is...

...And the number one is...

???????

...proprio lui...

giovedì 8 marzo 2007

Recensione sul logo

Segnalo questo articolo di scandaloitaliano sul logo.
Mi complimento con l'autore. Un artista.

Le precisazioni dell'onorevole Antonio Palmieri

L'onorevole Antonio Palmieri scrive a "scandaloitaliano" per precisazioni in merito alla recente interrogazione parlamentare degli onorevoli Palmieri e Campa riguardo allo stato di accessibilità del portale italia.it.

Nell'articolo, oltre alle precisazioni dell'onorevole Palmieri che invito a leggere (link all'articolo), vengono espresse le finalità del blog scandaloitaliano. Estremamente chiare e condivisibili, le faccio mie:

[...] Precisiamo che lo stesso atteggiamento anima questo blog: detto papale papale, qui a nessuno frega un tubo di colpire Rutelli, Nicolais, Berlusconi, Stanca, il governo o l’opposizione in quanto tali.
Ci interessa molto, invece, sapere con la massima esattezza quale è la situazione attuale, come sono stati impiegati i soldi al centesimo, e a fronte di quali servizi, nonché evidenziare le responsabilità gestionali, frutto di evidenti inettitudine e incompetenza, che hanno portato, dopo tre anni di lavoro e con 45 milioni di euro nostri a disposizione, alla messa online di un portale di siffatta qualità. [...]


mercoledì 7 marzo 2007

Spunti di riflessione

Riporto, condividendola, una riflessione di Luca (presente su scandaloitaliano). La riflessione nasce da questa domanda di aghos.

aghost on Marzo 7th, 2007
ma nessuno incolpa gli esecutori materiali, ma tutto il progetto nel suo insieme. Ci sarà pure un artefice, un responsabile?

Luca Carlucci on Marzo 7th, 2007
aghost, è una battaglia difficile.

da parte della politica e dei gestori della cosa pubblica vi è un’evidente disabitudine ad avere a che fare con quel vecchio, semplice, tutt’altro che radicale orpello che si chiama “responsabilità”.

Sugli errori gestionali vige, nella classe dirigente del paese, un tacito accordo di continuità (detto in modo inelegante, di pararsi il culo a vicenda). Questo perché questo sistema che non garantisce il buon funzionamento delle cose, è al tempo stesso il fattore che garantisce l’onnipotenza gestionale e discrezionale della politica sul denaro pubblico.

Così, tutti i processi gestionali del denaro pubblico sono resi il più possibile opachi agli occhi dei cittadini - quasi che si trattasse di manovre aziendali coperte da segreto industriale, invece che della pubblica amministrazione del nostro denaro comunitario. I processi decisionali vengono opportunamente libanizzati attraverso una pletora di organismi, comitati, sottocomitati, enti, paraenti etc, in modo tale che la politica (intesa come rappresentanti dei partiti e/o di interessi particolari) possa sempre intervenire sull’intera filiera del processo gestionale, secondo una sfilza di logiche difficilemnte riconducibili all’interesse della comunità.

E se qualcuno chiede, con ingenua e schietta semplicità, di sapere con esattezza, questo fa scandalo, appunto.

E viene visto come un disfattista, uno che critica, che distrugge anziché costruire etc etc
E gli si oppone un improbabile “rimane molto da fare! rimbocchiamoci le maniche mettiamoci a lavorare! “. Considerando da quale direzione viene questo richiamo alla produttività, all’efficienza e alla proazione, viene un po’ da ridere.

lunedì 5 marzo 2007

Nell'appalto era già deciso che la piattaforma di booking doveva essere in ASP???

Ho letto bene? Perchè l'appalto pretendeva una soluzione ASP per la piattaforma di booking?

sviluppoitalia.it_Bando_Portale_Nazionale_Turismo_Italia.pdf

II.1.5) Denominazione conferita all’appalto dall’amministrazione aggiudicatrice *
Realizzazione dell’infrastruttura ICT del Portale Nazionale per il Turismo Italia.it, acquisizione contenuti e servizi per il caricamento dei medesimi e la traduzione nelle lingue di riferimento, la conduzione del sistema e dei servizi applicativi, inclusa la piattaforma di booking in ASP.

(Grazie ad astroplan)

Update del 7 marzo:
Ringrazio Mario che con un commento a questo post chiarisce che cosa si intendesse all'epoca per "fornitura in asp", cioè Application Service Provider. Suggerisce anche il link a wikipedia. In rete ho trovato questo articolo (datato 07-06-2001) che ne parla in modo più ampio.
A questo punto è chiaro che l'appalto prevede che il booking venga gestito dal fornitore su hardware dello stesso fornitore (in outsourcing).

L'etica sottostante

Su questo post di scandaloitaliano.wordpress.com:

Italia.it: e basta strepitare!

la cui lettura consiglio, ho letto questo commento di astroplan:

Premesso che...

esprimente buona parte dell'etica sottostante le proteste di questi giorni.

Estraggo alcuni passi (da me titolati) lasciando al lettore la scelta di approfondire sui link soprariportati:

Perché non è una questione di politica (destra/sinistra):
[...] La questione è che un progetto della P.A. (PUBBLICA amministrazione) è patrimonio dell’ intera società italiana (non di destra,sinistra,sopra e sotto) e che gli amministratori/governati di turno sono tenuti istituzionalmente a vigilare, valutare e agire con senso di responsabilità anche se le cose si mettono male, e non adducendo motivi di “scarica barile” dall’altra parte politica; perché E’ PROPRIO FUORVIANTE al fine di LAVORARE ad una reale soluzione della questione (del resto, se “governa” il centro-sinistra, forse anche il “fallimento” del progetto avrà contribuito in qualche maniera a spostare quella manciata di voti?). [...]

Perché è necessario fare chiarezza:
[...] siamo tutti azionisti alla pari della cosa pubblica; è vedere come vengono gestiti I NOSTRI SOLDI (e Dio sa quanti c’è ne chiedono) senza che si renda conto dei risultati (ma tanto basta solo lavorarci, lasciando la cosa nelle mani degli stessi DIRIGENTI, giusto Boscarino?) ha prodotto un sistema statico e completamente inefficiente. Servilismi, clientelismi, club privè, lobby più o meno alla luce del sole hanno escluso dal processo “rinnovatore” tante buone menti ed hanno ingabbiato quelle che sono entrate nel “girone” Dantesco del cane non mangia cane, mentre altre “disperate” sono o stanno per scappare all’estero!. Ma siamo giunti alla frutta, da qualche parte si deve pur iniziare per diventare un sistema Paese “Europeo” competitivo e orientato all’eccellenza ed ad un’etica del lavoro in funzione dei risultati: INIZIAMO QUINDI DA ITALIA.IT [...]

Perché far decadere l'appalto e perché chiedere i danni:
[...] ma l’inadempimento dei tempi previsti dell’appalto stesso (accettati implicitamente dalla controparte appaltante al momento della accettazione stessa del bando) non doveva far decadere direttamente l’appalto stesso con citazione per inadempienza alle scadenze prefissate? Le ampie e documentate giustificazioni del fornitore (spero, proprio che esistano per iscritto, protocollate e inviate per conoscenza ai Ministeri di competenza) sul ritardo (del tipo: Cribio, si è ammalato l’unico programmatore che avevamo in cantina; abbiamo dimenticato di attaccare il gruppo di continuità, poi è passato una persona con la calamità vicino agli hard-disk… cose che succedono se lavori, solo chi non lavora non sbaglia mai), tuttavia, dispiace per la sfortuna (?)… ma il bando indicava questi termini, e adesso? Rinunci all’albero della cuccagna e lasci che qualcuno “più bravo” di te ci provi. [...]

Un paio di legittime richieste:
[...] dimissioni A.D. Sviluppo Italia, dimissioni A.D. Innovazione Italia e… dimissioni, rinuncia ufficiale all’appalto per palese inadempienza, ritorno alla cassa pubblica del “mal tolto” (magari lasciamo fuori il costo della registrazione del dominio e qualche spesa per il saldo delle pedine) oppure avviamento del contenzioso con la Corte dei Conti e avviamento delle indagini della Procura della Repubblica [...]

Diamo a Cesare quel che è di Cesare:
[...] Vorrei solo aggiungere una parola (se mai la leggeranno) su coloro che hanno partecipato a livello di codice e grafica all’ormai “vecchio” progetto Italia.it.. spero che abbiano capito che, personalmente, sono dispiaciuto per loro e non pongo loro responsabilità “improprie”, anche se ci avessero messo la migliore volontà e capacità possibili per soddisfare il committente, ci sono delle questioni di base per cui avevano, dal mio punto di vita, nessuna possibilità di completare l’oggetto dell’appalto. Una per tutte, il fatto che il committente “Sviluppo Italia” non ha probabilmente esercitato nessun controllo e indirizzamento concreto durante “l’avanzamento” dei lavori (viste le specifiche rispetto al risultato proposto). Sono, abbastanza sicuro, che nel gruppo di sviluppo ci possano essere differenze tra professionisti che hanno fatto quello che hanno potuto ed altri imbarcati tanto per collegamento parentale, amicale etc. senza la minima idea di che diavolo stavano facendo. [...]